DANNI DA TALIDOMIDE (O CONTERGAN)

DANNI DA TALIDOMIDE (O CONTERGAN)

Sei nato tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta? Sei affetto da patologie malformative come amelia (assenza totale di un arto), emimelia (assenza della metà di un arto), focomelia (assenza di un segmento di un arto) o macromelia (sviluppo eccessivo di un arto)? Sai che potrebbe essere dovuto all’assunzione da parte di tua madre durante il periodo di gestazione di un farmaco contro la nausea gravidica di cui all’epoca non si conoscevano gli effetti chiamato Talidomide o Contergan? Sai che tutto ciò configura un  danno meritevole di risarcimento?

La Talidomide è un farmaco entrato in commercio alla fine degli anni Cinquanta, prima come antiinfluenzale e poi come sonnifero, indicato in particolare nelle donne in gravidanza in quanto ritenuto idoneo a favorirne il sonno ed a placarne la tipica nausea. Le vittime di tale farmaco sono stati proprio i bambini nati da madri che, durante la fase gestazionale, avevano assunto detto farmaco: si calcola che, tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta, in Europa siano stati circa 15.000 i bambini nati affetti da focomelia o comunque da patologie afferenti al mancato o incompleto sviluppo degli arti ed a malformazioni di vario genere, con altrettanti aborti e bambini nati deceduti il cui numero non è mai stato quantificato.

Un po’ come è avvenuto per i danni conseguenti ad emotrasfusioni infette, lo Stato ha emanato un’apposita legge nel 2007, con cui ha riconosciuto il diritto ad un indennizzo a beneficio dei soggetti nati con le patologie sopra specificate, nati tra il 1959 ed il 1965. Tale indennizzo consiste in una misura economica prestabilita di tipo assistenziale che viene riconosciuta al soggetto leso, da non confondere con l’integrale risarcimento, che invece tiene conto dell’effettivo danno patito dal paziente contagiato e che può essere chiesto a prescindere dalla corresponsione dell’indennizzo.